“Coglionati per un anno intero”, conversazione tra amici a Veroli

[one_third][/one_third] di Achille Reali e Andrea Todini

Hic sunt leones. Chiacchiere a spicchi tra due amici sulla pallacanestro a Veroli.

“Eh, caro Achille, pure quest’anno la nostra Veroli ha ben dimostrato, urbi et orbi, che la pallacanestro appartiene al comune patrimonio genetico dei Verolani veri”.
“Ti dirò Andre’… mi verrebbe da dire che la pallacanestro a Veroli è nel Dna di quasi tutti i verolani, come hai giustamente espresso tu: è nel nostro patrimonio genetico. La palla a spicchi è in pratica una compagna di vita, vuoi per chi pratica in palestra, vuoi per chi ci gioca a scuola. Prima o poi un verolano ‘ddù tiri a canestro’ li fa. Mi rammarico del fatto che solo chi amministra sembra non essersi accorto di questo”.

“Lasciamo perdere, senno divento volgare. Li hanno coglionati per un anno intero, Achì. A settembre gli hanno detto ‘tutto a posto, per i primi di novembre giocherete nella tensostruttura di Miravalle, appena rifinita e pronta all’uso’. Addirittura ai primi di marzo: ‘la settimana prossima giocherete alla tensostruttura’. E sappiamo come è andata a finire”.
“Vabbè, ma vedrai che tutto s’aggiusta, come al solito alla volemose bene. L’anno prossimo si vota e così riusciremo ad avere una bella inaugurazione pre-elettorale, per una struttura degna degli sforzi della società sportiva e di tutti i ragazzi che lottano in campo, dai più piccoli ai più grandi”.

“Eh già: ma nel frattempo il Comune ha pure mandato il conto per la gestione di Casamari. Non sia mai che risulti troppo scandaloso, oltre alle parole di convenienza, l’effettivo e concreto aiuto dell’amministrazione, che ha invece completamente disatteso qualsiasi sostegno economico ad una compagine di ragazzi verolani, illuminati e volenterosi”.
“Quel che è peggio è la perseverante, duratura miopia politica, che non riesce a comprendere l’assoluta necessità di superare ogni ostacolo e rendere finalmente fruibile la tensostruttura per tutti i verolani, oltre che per la squadra di basket”..

“Ancora non hanno capito che se vogliono davvero dare un futuro alla pallacanestro a Veroli devono fare letteralmente carte false per aprire subito, anzi domani mattina, la tensostruttura. Altrimenti è più che concreto il rischio che tutto il progetto imbastito e i miracoli finora fatti crollino miseramente”.
“Ma chissà se qualcuno conosce davvero, al di là del grandioso risultato sportivo della promozione appena sfiorata, quale è la dedizione e l’impegno che questi ragazzi ci mettono. Magari qualcuno dell’amministrazione avrà letto del progetto per il minibasket, già avviato da un anno, che ti voglio proprio rileggere: ‘I più piccoli sono il futuro ed ecco perché la Pallacanestro Veroli 2016 continua a coltivare i vivai con la speranza di mantenere viva la passione per lo sport, per questo sport: il basket. Sport, passione, divertimento, esperienza e crescita, questi gli ingredienti… uno sport che insegna, unisce, diverte. Il gioco è in sé per sé un mezzo di affermazione della personalità ed è proprio attraverso questo che il bambino consolida la sicurezza e la fiducia in sé stesso. Giocando in squadra si sviluppano lo spirito di collaborazione, l’aiuto reciproco, il rispetto delle regole, la combattività e la volontà di superare insieme le difficoltà. I bambini sono al centro di questo progetto, devono giocare e divertirsi per crescere con i giusti valori dello sport, i genitori sono fondamentali per realizzare questi obbiettivi'”.

Oggi tutti, giustamente per carità, ad innalzare odi. Ma non vorrei che fossero solo vacue parole di convenienza. Il prossimo inverno, o il prossimo anno, rischiamo di ritrovarci con una bella struttura, nuova di zecca, in quel di Miravalle… ma per farci ballare le soreche”.
“Con il rischio più che concreto di fare da degna spalla all’altra cattedrale nel deserto…”

“Bravo, bravissimo. Speriamo che il messaggio giunga forte e chiaro. Intanto, sai che c’è, mi va di ringraziare quei ragazzi, che hanno fatto faville, al di là e al di sopra di ogni aspettativa, nel corso del campionato appena concluso. Perché è grazie a loro che, ancora una volta, tutti sanno che la pallacanestro a Veroli non è solo sport, ma è vita, è legame, è tradizione”.
È Storia direi… e ringraziarli è il minimo: oltre tutto stavolta puntavano alla salvezza e invece hanno sfiorato un’altra promozione. Da sponsor posso dirti che c’è da essere estremamente orgogliosi di questa squadra e del lavoro della società; mentre da tifoso ti confesso che l’avvicendamento degli allenatori mi aveva preoccupato un po’ e invece sia con coach Rotondo, che con coach Celani sono andati alla grande. Ma, dimmi la verità, te la saresti aspettata una stagione come questa?”

“Il cuore mi diceva di sì. Li conosco bene, uno per uno: la passione, l’abnegazione, la serietà, di tutti i ragazzi in campo e di quelli che li hanno diretti, mi lasciavano ottime speranze. Se poi però pensavo al contesto in cui si muovevano, alle difficoltà sempre più opprimenti, ai muri di gomma che incontravano, allora mi venivano i brividi. Ecco perché si è trattato di autentico miracolo, non solo sportivo, ma di autentica civiltà. Sai che ti dico, mi è sembrato di rivivere, a tratti, la storia comune che insieme abbiamo vissuto, della pallacanestro a Veroli: i tempi delle storiche partite alla palestra di S. Martino, freddo-pioggia-vento-callo che nemmeno ci sfioravano, la prima promozione in serie C, quelli di ‘olio, petrolio, acqua minerale, pe’ vince sto squadrone ce vo la nazionale'”.
“Comunque, sai che te dico: avvisi tu Lella e chissiatri pe’ gioca’ addomane sera?”

“Come a sempre Achì, ci vedamo pe la partitella come a sempre. Ciao”