Buoni postali, l’Arbitrato dà ragione a due clienti di Veroli

Ulteriori vittorie da parte dell’Associazione Codici contro Poste Italiane nell’ormai annosa questione dei buoni postali Serie P/Q emessi successivamente al 13.06.1986 recanti un timbro che uniformava gli interessi della serie P a quelli di molto inferiori della serie Q. 

Due consumatori di Veroli (FR), tre di Coreno Ausonio (FR), rivoltisi all’associazione codici ed assistiti dal segretario provinciale di Frosinone l’avv. Giammarco Florenzani hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Arbitro Bancario Finanziario di Roma dei maggiori interessi della serie P dal ventesimo al trentesimo anno, poichè il timbro apposto al tempo dagli uffici postali non copriva gli interessi dell’ultima decade. 

Le cifre riconosciute dall’ABF di Roma sono significative visto che per vanno a seconda dei casi dai 20.000 Euro di maggiori interessi riconosciuti fino a 40.000 Euro di maggiori interessi riconosciuti. ” Siamo felici di aver ottenuto l’ennesimo riconoscimento da parte dell’ABF – ha affermato l’avv. Giammarco Florenzani – Attendiamo che finalmente Poste Italiane si uniformi all’ormai concorde giurisprudenza ed eviti ulteriori controversie in materia. Intanto invitiamo tutti i consumatori che hanno questi buoni con apposto il timbro serie P/Q o che hanno ritirato già buoni postali di questo tipo, ad effettuare un controllo maggiore poiché i maggiori interessi riconosciuti non sono certamente di bassa entità ma nella maggiore delle ipotesi superano i 5000 euro”.