Bersani fa un passo indietro, Mentana lo applaude

“È tempo di costruire un’alternativa comune. Servono anche passi indietro, comincio io”. Così Pier Luigi Bersani, con garbo e lucidità, si fa da parte. In una lunga lettera scritta a La Repubblica, l’ex leader Pd (prima) e di Liberi e Uguali (poi) invoca l’unità della sinistra – forse una chimera -, sottolineando la necessità di costruire, nel campo del centrosinistra, un’alternativa comune. Oltre che credibile. Poi, annuncia la mossa a sorpresa, perché a sinistra servono tante cose, tra cui, in primis dei passi indietro. Il suo, dunque, è il primo (dei tanti?). Nella missiva all’attenzione di Calabresi e dei lettori del quotidiano fondato da Scalfari, un monito a tutto il centrosinistra: “L’opposizione non è in sé il progetto di alternativa ma può ben esserne la premessa o l’affossamento. Ci vuole un’opposizione intelligente e articolata. Chi pensa di farla stando in cattedra o rivendicando punto per punto quello che gli italiani hanno smentito, ha perso il senno e perde la strada. Opposizione, dunque, inflessibile sui temi democratici e costituzionali, durissima sulle retoriche aggressive e regressive e sulle disumanità. Opposizione flessibile, creativa e sfidante sulle questioni sociali”.

E si legge ancora: “È tempo di riconoscere che si è lasciata agli altri la sostanza della nuova questione sociale, consentendo che si saldasse nel profondo col delicatissimo tema dell’immigrazione. Questo resta il cuore del problema. È necessario fare qualcosa di nuovo sulla precarietà, sulla sanità, sulle pensioni, sugli investimenti per il lavoro e per la manutenzione del paese. Se il governo non fa niente, si alza la voce. Se fa qualcosa si propone e si discute, senza inchiodarsi al passato”. Qualcuno lo ascolterà? E qualcun altro lo seguirà fin dietro le quinte?

“Se mai davvero il centrosinistra comincerà a domandarsi perché ha perso tutto e non ha capito nulla di quello che stava per succedere in Italia e in Europa, sarebbe utile perdere solo un minuto per ascoltare le parole lasciate al vento dal meno smart dei suoi capi storici, alla direzione Pd del febbraio 2017” il post su Facebook del direttore del Tg7 in lode a Pier Luigi Bersani.