Area C intervista Simona Bonafé

Intervista, in esclusiva, a Simona Bonafé, candidata del PD al parlamemto europeo nella circoscrizione centro.

– Come intende tutelare il made in Italy in Europa?
La contraffazione ha raggiunto fatturati preoccupanti: circa 60 mld di euro, quasi il doppio delle esportazioni nazionali degli stessi prodotti.
Il prossimo mandato europeo dovrà spingere la Commissione a stipulare accordi mirati con l’organizzazione Mondiale del Commercio ( WTO).
Intanto un importante passo in avanti lo abbiamo fatto: Il 15 aprile l’Italia ha vinto al Parlamento di Strasburgo la battaglia sulla tracciabilità dei prodotti agro-alimentari.

– Ritiene che la partecipazione delle donne alla vita politica debba essere disciplinata dalle cosiddette quote rosa oppure ritiene che le donne debbano mettersi in gioco e crearsi spazio autonomamente?
In questi mesi il Pd ha favorito una sorta di rivoluzione culturale. Abbiamo una segreteria nazionale con perfetta parità di genere, così come al governo siedono otto ministre ed otto ministri. Ma le quote rosa non riguardano solo o tanto la politica ma il mondo reale, nei luoghi di lavoro, nelle aziende, ancora troppe poche donne faticano a raggiungere responsabilità e stipendi degli uomini. E’ questa la vera battaglia che dobbiamo fare.

– Quale sarà la sua prima proposta da europarlamentare?
Il tema del Made in Italy è centrale in tutte e quattro le regioni che comprendono la circoscrizione dell’Italia Centrale. Se sarò eletta, questo sarà il mio impegno principale: norme più rigide contro l’Italian sounding, semplificazione delle procedure per l’accesso ai fondi europei, progetti concreti e mirati per sostenere le imprese ed il lavoro

– Considera concluso o in corso il processo di rinnovamento avviato dalla segreteria Renzi?
Con la vittoria alle primarie nel dicembre scorso, stiamo cambiando pelle. Il Pd che si presenta alle elezioni amministrative ed europee del 25 maggio è già un partito diverso da quello degli anni scorsi. Un percorso iniziato che non è certamente ancora finito. L’obiettivo da raggiungere è quello di una partecipazione sempre più attiva degli iscritti e dei circoli per avere un partito sempre più in grado di interagire con gli italiani.

– Favorevole all’elezione diretta del capo dello stato?
Abbiamo l’obbligo di portare a casa le riforme avviate in Parlamento con l’accordo della maggioranza e di Forza Italia. Sono provvedimenti storici orientati alla modernizzazione delle Istituzioni e alla semplificazione del processo legislativo. Una volta raggiunti questi obiettivi, siamo disponibili a prendere in esame altre proposte.

– Come intende sensibilizzare i cittadini che non credono nell’istituzione comunitaria?
Se l’Europa abbandona una politica di solo rigore ed il governo Renzi mantiene il ritmo impresso in questi primi 80 giorni, andiamo progressivamente a togliere spazi all’antipolitica. Sono ottimista, la concretezza si imporrà sul disfattismo.